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Il Sismografo

Un sismografo è uno strumento che serve a rilevare il movimento del terreno in un certo intervallo di frequenze.
Per poter progettare questo strumento è necessario conoscere due grandezze: ampiezza e frequenza.

Un Microsismografo astatico orizzontale a due componenti Wiechert del 1946, con massa di 200 kg, costruito in proprio nell’Officina meccanica dell’ING e scrivente su carta affumicata.
È un pendolo rovesciato che poggia al suolo con la punta.
La massa stazionaria è costituita da grosse placche in ghisa riunite sotto forma di cilindro.

I sismografi avevano masse rilevanti (arrivavano fino a 17 tonnellate) e le forze in gioco erano tali da permettere l’azionamento delle penne scriventi senza perturbare troppo il moto della massa.

NOTA: due sismografi orizzontali Wiechert da 17 tonnellate furono installati, il primo a Göttingen (Germania) nel 1906 e l'altro a Tacubaya (Messico) nel 1910.

Copertina di un manuale illustrativo dei sismografi Wiechert.
proprietà Osservatorio Ximeniano - Firenze )

Disegno dello strumento tratto da un manuale originale.

Wiechert, Johann Emil (1861 – 1928) fondatore del primo Istituto di Geofisica al mondo, presso l’università di Göttingen. Sviluppò i sismografi astatici a pendoli rovesci, che portano il suo nome, con i quali si ebbero importanti contributi verso le conoscenze sull’interno della Terra. Fu anche uno studioso della natura dei raggi X .